Programma
Il programma centrale del Festival, format evidenziati in arancione, è progettato dagli organizzatori insieme al responsabile scientifico. Il programma partecipato, format in nero, è composto da incontri proposti agli organizzatori dalle case editrici e da altri enti/soggetti che se ne assumono la responsabilità.
Per gli eventi segnalati con è previsto un servizio di traduzione simultanea. Gli eventi segnalati con
sono tradotti nella lingua dei segni (LIS).
Il comitato organizzatore del Festival dell’Economia di Trento si riserva la facoltà di apportare modifiche al programma dopo la stampa della presente pubblicazione. Le informazioni sul programma, i cambiamenti dell’ultima ora, gli spostamenti di luogo in caso di pioggia o altro, gli eventi sospesi o soppressi sono costantemente aggiornati sul sito www.festivaleconomia.it, oppure possono essere richiesti presso il punto informativo aperto nei giorni del Festival, telefonicamente alla Segreteria (tel. +39 0461 260511), o via e-mail all’indirizzo info@festivaleconomia.it.
L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale e al Cinema Modena avviene con voucher. Questi saranno distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento.
sabato 01 giugno
Globalizzazione e disuguaglianze
Introduce Simonetta Nardin
Ci sono molti capi di imputazione che gravano sulla globalizzazione. Tra questi l’accusa più pesante è quella di aver fatto aumentare le disuguaglianze. È così vero? Una rassegna delle ricerche applicate sul tema a cura dell'economista che ha maggiormente contribuito all’analisi del commercio internazionale in mercati non competitivi. Sfatati molti luoghi comuni.
La politica estera dei partiti populisti è destinata a fallire?
introduce Chris Giles
C’è poca discontinuità col passato nelle politiche estere di tipo populista portate avanti, di recente, dal presidente Trump, dai Brexiteers britannici e dai leader di alcune democrazie europee. Dato che la retorica populista si dimostra spesso incompatibile con il perseguimento dell’interesse nazionale in un mondo globalizzato, i governi populisti preferiscono infatti infrangere molte promesse di politica estera al fine di rimanere in carica.
Immigrazione e voto per i populisti di estrema destra
introduce Tobias Piller
Negli ultimi anni, lo scenario politico in Europa è cambiato in modo drammatico. In molti paesi, i partiti di destra hanno visto crescere i propri voti, spesso a scapito dei socialdemocratici. In che misura questo fenomeno è stato favorito dalla globalizzazione e in particolare, dalle dimensioni e della composizione dei recenti flussi migratori, dall’esposizione al commercio internazionale e dal calo del settore manifatturiero?La sfida populista in Germania e in Europa. Minaccia o correttivo?
introduce Michael Braun
In tutta Europa la destra populista si è affermata su alcune idee comuni, come il rifiuto degli immigrati, della libera circolazione delle merci, dei capitali e l’opposizione alle istituzioni sovranazionali. L’effetto di questa affermazione potrà però essere molto diverso nei diversi paesi a seconda della solidità dei rispettivi sistemi liberali e democratici.
La caduta del muro delle ambizioni
introduce Regina Krieger
Che influenza ha il contesto politico-economico sulle scelte e sulle ambizioni personali? Le decisioni fondamentali sono prese, generalmente, nell’ambito di norme, regole, valori e opinioni sul mondo ben definiti. Nel caso della riunificazione tedesca, la convergenza con la Germania dell’Ovest ha influenzato le aspirazioni e gli investimenti in formazione degli studenti dell’Est del paese.La competizione fra religioni
introduce Pietro Veronese
Negli ultimi 65 anni c’è stato un forte aumento di credenti musulmani nel mondo e, all’opposto, un notevole declino nel numero di cristiani. Eppure non si tratta di una religione che è cresciuta a scapito di un’altra ma di cambiamenti nella struttura demografica dei popoli in cui erano maggiormente radicate a partire dal dopoguerra. La competizione fra religioni ha invece distrutto molte pratiche locali e popolari sostituite da organizzazioni rappresentanti una delle due identità religiose maggiormente diffuse nel mondo.